All’invaiatura ci siamo arrivati

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Dopo aver passato gelate tardive, grandinate precoci, nottue affamate, sigarai innamorati , peronospora, oidio , erbe infestanti drogate, tignole e una spolverata di fillossera, siamo finalmente arrivati all’invaiatura, il momento in cui la buccia inizia a diventare rossa e il vignaiolo può momentaneamente tirare il fiato. Tante cose belle e brutte possono ancora succedere ma fino qua ci siamo arrivati.

Le rose e l’oidio

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Le rose poste all’inizio dei filari sono tradizionalmente  le sentinelle che ci avvisano se sta arrivando l’oidio, essendo più recettive rispetto alla vite . Per ora nè le prime nè le seconde manifestano segni della malattia , ma essendo questo il periodo più a rischio dell’anno non abbassiamo la guardia e spargiamo zolfo come se non ci fosse un domani .

Giugno 2018

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Giugno 2018 si sta rivelando mese infido e pericoloso , abbiamo già avuto due grandinate nel giro di una decina di giorni e siamo solo a metà mese : a questo punto speriamo che finisca in fretta .

Rossetto : sangiovese rosato rifermentato in bottiglia

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Da oggi è in vendita Rossetto, il nostro sangiovese rosato rifermentato in bottiglia. D’altra parte dopo il Cipria quale altro vino poteva uscire dalle cantine di Ravaldino ?

Ravaldino : il vigneron non dorme mai

Un famoso film del 2010 di Oliver Stone aveva per titolo ” Wall Street : il denaro non dorme mai”, parafrasando umilmente  potrei scrivere” Ravaldino: il vigneron non dorme mai”. Infatti, l’anno scorso, spinti dall’entusiasmo per aver prodotto il nostro vino rosato su base sangiovese , il Cipria, avevamo deciso di fare un piccolo esperimento : abbiamo tenuto da parte qualche decina di litri di Cipria , abbiamo aggiunto una quantità misurata di mosto e poi abbiamo imbottigliato il vino dolcificato così ottenuto in bottiglie da prosecco col tappo a corona, senza aggiungere lieviti , con l’intenzione di provocare una rifermentazione spontanea in bottiglia, per ottenere quindi un vino frizzante . Devo dire che l’esperimento ha avuto un certo successo , ovviamente non perchè lo dico io che di bolle capisco davvero pochissimo , ma perchè lo abbiamo fatto assaggiare a veri “esperti” della materia e ancora adesso a distanza di oltre un anno il vino è davvero godibile . Insomma nel 2018 , visti i lusinghieri risultati ottenuti, abbiamo deciso di replicare l’esperimento di questo metodo ancestrale  su un numero un po’ più vasto di bottiglie , per poterlo poi commercializzare come nostra sesta referenza.  A questo punto quindi manca solo il nome e l’etichetta , stiamo definendo tutto in questi giorni e sicuramente da metà maggio sarà messo in vendita . La prima occasione per assaggiarlo sarà sicuramente la Cena itinerante nel DistrettoA a Faenza il 18 maggio 2018. Adesso non avrete più scuse per non bere sangiovese anche nelle torride estati romagnole .

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