Anche questa estate sarà una lunga corsa , come da molti anni a questa parte . Sarà necessario correre più forte dei funghi , delle muffe , dei virus , degli insetti , dei cinghiali , dei caprioli , degli storni , del caldo , della grandine , della vigoria delle viti , dei venti , di tutte le armi di cui la natura dispone per cercare di distruggere il tuo lavoro . C’è poco da fare , la natura è contro di noi , in ogni istante , per ventiquattrore al giorno : vuole sempre riportare tutto all’origine . Per questo il vino , qualsiasi vino , dal Jakot al Castellino , dal Querciola al Tavernello , dal Ammàno al San Crispino , sarà sempre ed inevitabilmente un prodotto fatto contro natura .
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È arrivata la bufera, è arrivato il temporale, senza pepe senza sale la minestra non si fa…
Oggi di acqua ne è arrivata e anche tanta , insieme a vento molto forte , tuoni e fulmini, e tuttora sta piovendo . Fatto salvo che i temporali violenti portano acqua , ma molta poi corre via e non viene assorbita dal terreno , ce n’era comunque bisogno e gli agricoltori non possono che gioire . Come previsto è arrivato anche il freddo ma , se non consideriamo il fastidio di doversi di nuovo coprire, la cosa fa solo piacere perchè comunque rallenta le eventuali infezioni primarie che potrebbero essere partite nei giorni scorsi , soprattutto quelle peronosporiche mentre l’oidio ,si sa, non va molto d’accordo con le forti piogge . Toccando tutto il ferro possibile per quel che riguarda eventuali grandinate o cataclismi vari , aspettiamo con pazienza il ritorno del bel tempo per poter continuare in vigna il nostro quotidiano lavoro di cura e premura .
Di buone intenzioni …
Dopo un inizio marzo primaverile e tiepido adesso un aprile uggioso e incerto, quasi freddo . Le vigne sono partite pimpanti , ci sono già i grappolini distesi e attacchi di nottue o di sigarai non ne abbiamo visti . Certo non ci sono state grandi piogge ed è difficile pensare di poter affrontare la stagione estiva con l’acqua attualmente nelle falde , per evitare il crearsi di criticità ne serve ancora e , a questo punto, si spera che la faccia diluita nel tempo ma , si sa , di buone intenzioni è lastricato l’inferno .
Nous allons commencer

Sarà un’ottima annata
L’inverno non è ancora finito, la primavera non è ancora ufficialmente iniziata ma già temporali “estivi” portano acqua e grandine . La 2019 sarà di certo un’ottima annata .
Qualcuno ci salverà dal mal dell’esca ?
Stiamo ormai terminando la potatura ma in vigna ormai si cammina su decine e decine di “cadaveri” . Dopo l’annata 2018 davvero il mal dell’esca sta diventando una peste che decima i vigneti con poche o nulle speranze di potervi porre rimedio in tempi brevi , da quello che mi risulta nessuno sta cercando un rimedio serio a parte la vendita di alcuni prodotti “preventivi” e la dendrochirurgia di Simonit e Sirch , che comunque , secondo me, presentano molti limiti e la sostanziale incapacità di estirpare la malattia. Ci sono vigneti che iniziano ad avere fallanze enormi e colleghi costretti ad abbatterne ettari ed ettari proprio per mancanza di redditività . Qualcuno ci salverà dal mal dell’esca ?
Lo maggior corno
Lo maggior corno de la vite antica cominciò a crollarsi mormorando pur come quella cui vento affatica: indi la gemma qua e là menando come fosse la lingua che parlasse , gittò voce di fuori , e disse : ” Quando mi dipartì da Ravaldino … ”
Dal Canto XXVI della Divina Commedia
Buon 2019 !!!
All’invaiatura ci siamo arrivati
Dopo aver passato gelate tardive, grandinate precoci, nottue affamate, sigarai innamorati , peronospora, oidio , erbe infestanti drogate, tignole e una spolverata di fillossera, siamo finalmente arrivati all’invaiatura, il momento in cui la buccia inizia a diventare rossa e il vignaiolo può momentaneamente tirare il fiato. Tante cose belle e brutte possono ancora succedere ma fino qua ci siamo arrivati.
Le rose e l’oidio
Le rose poste all’inizio dei filari sono tradizionalmente le sentinelle che ci avvisano se sta arrivando l’oidio, essendo più recettive rispetto alla vite . Per ora nè le prime nè le seconde manifestano segni della malattia , ma essendo questo il periodo più a rischio dell’anno non abbassiamo la guardia e spargiamo zolfo come se non ci fosse un domani .