All’invaiatura ci siamo arrivati

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Dopo aver passato gelate tardive, grandinate precoci, nottue affamate, sigarai innamorati , peronospora, oidio , erbe infestanti drogate, tignole e una spolverata di fillossera, siamo finalmente arrivati all’invaiatura, il momento in cui la buccia inizia a diventare rossa e il vignaiolo può momentaneamente tirare il fiato. Tante cose belle e brutte possono ancora succedere ma fino qua ci siamo arrivati.

Il lavoro in vigna ti sembra naturale ?

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Da qualche collega che fa vini naturali mi piacerebbe sapere cosa trova di naturale a stare sotto il torrido sole estivo, cercando di convincere delle piante anarchiche che il capo sono io e che devono stare alle mie regole : troverei molto più naturale stare sotto un pergolato in un’isola dell’Egeo , bevendo un Morning Glory Fizz e ascoltando la risacca.

Una “classica” primavera

Con l’inizio ufficiale della stagione primaverile le viti hanno iniziato a germogliare , quest’anno rispettando molto di più il calendario tradizionale . L’ondata di maltempo e di freddo di marzo è servita a rallentare il precoce risveglio vegetativo e per ora siamo nelle tempistiche più classiche . Se tutto dovesse proseguire secondo una stagione “tradizionale” potrebbe essere che quest’anno si va a vendemmiare a fine settembre , primi di ottobre, con tutti i vantaggi e i rischi del caso .IMG_20180312_093944_860