Questa è stata una settimana di lavori seduto sul trattore, conclusasi felicemente anche grazie all’apporto di un bel Moment Act che ha tamponato l’inevitabile mal di testa gentilmente fornito dalla mia ernia cervicale. Ho iniziato lunedì e martedì col V° trattamento (ruote), mercoledì e giovedì cimatura (cingoli), venerdì trincia (ruote) e sabato frangizolle vigna nuova (cingoli). L’essere bene o male arrivato in fondo mi dà un gran sollievo, ma trent’anni fa, quando più o meno iniziavo questa storia, era esattamente l’opposto, cioè la cosa più bella, divertente e gasante era fare i lavori col trattore, allora fra l’altro c’era solo quello a cingoli. Ai tempi poi nell’azienda c’era ancora molto terreno seminativo per cui uno dei lavori che portava via più tempo d’estate era l’aratura, fatta con un aratro a comando manuale, da lì probabilmente la mia attuale ernia cervicale. Io naturalmente non vedevo l’ora di cominciare sia durante il giorno col caldo torrido quando il bollore del cambio e del motore rendevano l’aria irrespirabile sia alla notte quando questi elementi diventavano quasi un conforto, e il bello era andare più forte che si poteva:” tirare” un bel solco lungo in terza veloce con i cingoli che stridevano di brutto e l’aratro dietro che cambiava il paesaggio era il massimo. Oggi solo l’idea mi fa orrore.