Il caldo afoso già alle 8 del mattino, la polvere che entra ovunque, la cicala sull’albero davanti alla finestra della Clara, il rumore delle mietitrebbie di notte, l’odore dello zolfo che evapora nella vigna, il vino bianco ghiacciato, i cocomeri, l’odore dei tralci e delle foglie cimate che si seccano al sole, il freddo della cantina e il rumore del frigo che la raffredda, la Clara che dorme fino a tardi, la linea del mare all’alba, l’odore della paglia appena trebbiata e quello dell’erba trinciata nei filari, il fresco della casa e la penombra delle stanze nelle ore più calde, le zanzare tigre di giorno e i pappataci la sera, l’odore delle creme solari e dei doposole, l’acqua frizzante col limone, le ciabatte sempre, la paura delle grandinate, la luce, il desiderio di tuffarsi in acqua e i pomeriggi alla piscina comunale, la macedonia di pesche, l’odore della terra bagnata dopo un temporale, i ghiaccioli e il gelato…
Devo farti i complimenti per questo articolo, vorrei scrivere con la stessa propietà di linguaggio. Hai reso ottimamente l’ idea, sembra di essere lì con te e vivere una giornata afosa d’ estate del vignaiuolo vero quale sei tu. Ho assaggiato il tuo chardonnay, complimenti, niente male, sono convinto che possa ancora migliorare. Ancora complimenti, ciao
Claudio Vallicelli
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MA CHE POETA!!!!
ciao Stefano! io sarei solo riuscito a dire che ci si scioglie dal caldo!!!
forse dovrei bere un po più di suppergiù!!!
a presto
Alberto
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forse un po’ di suppergiù ben freddo ti potrebbe aiutare. Te lo mando ?
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