Una bella intervista di Francesco Falcone a Maurizio Castelli di cui non mi ero accorto e che invito a leggere per intero, una gran bella lezione sul Sangiovese.
“… FF: mi racconta cos’è il sangiovese per lei?
MC: il sangiovese è un vitigno antico, estrusco, generoso, che occorre tenere a bada, che va fatto soffrire più di altre uve: solo così può dare qualità. E’ sensibile ai cambi di direzione, di esposizione, di suolo; vive in stretta simbiosi con il proprio terroir, ma proprio per questo ne è profondamente condizionato. Un po’ come il pinot nero in Borgona e il nebbiolo nella Langhe (dove però da secoli esistono vini da monovitigno e dunque una serie di cloni e di studi pronti a sostenere qualsiasi scelta agronomica), dona vini piuttosto austeri nei profumi (che si arricchiscono nella fase terziaria della loro vita) e ha poca stabilità nel colore, un fattore che lo predispone a invecchiamenti precoci. In un periodo in cui il modello di riferimento mondiale era quello bordolese, soprattutto negli anni 80/90, questi limiti (se di limiti si può parlare) sono stati colmati accompagnandolo con uve dotate di più intensità olfattiva e di maggiore stabilità colorante.
FF: nel Chianti Classico può offrire risultati sensazionali, è la storia che ce lo insegna. Tuttavia il numero di Sangiovese in purezza è ancora limitato. Come mai?
MC: senza dubbio questa varietà ha grandi esigenze agronomiche e impone una notevole disciplina nella gestione. Su colline come quelle del Chianti Classico può dare risultati straordinari sia sul piano della finezza di espressione (la florealità e la mineralità dei profumi), sia dal punto di vista tannico (per intensità, ritmo e grana), sia in termini di longevità (in alcuni casi eccellente). Ma tutto ciò si ottiene solo a prezzo di cure scrupolose, frequenti e diverse da vendemmia in vendemmia. …”
Buongiorno. Spulciando su internet in cerca di informazioni per un articolo al mio blog, ho trovato a questo link: http://www.seriousaboutwine.co.za/?p=5306 , un’etichetta di un vino spagnolo, il cui nome e il design al primo colpo d’occhio mi ha ricordato il vino della vostra azienda. Tuttavia la qualità del contenuto non può essere imitabile… buon lavoro!
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“Cappellato” il Maestro !!! Hai aperto anche la filiale spagnola ..piano, piano , zitto , zitto …Dai dicci come va li in Spagna? Mi è giunta voce che con quel vino hai vinto i” TRES VASOS” della guida ” LOS GAMBAS ROJO” …
è vero? Asta la vista ,visto che asta ! ciaos
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