L’amico Gabriele dell’Azienda Costa Archi ci ha scritto quest’e-mail a proposito dei nuovi disciplinari del Sangiovese: per me ha ragione da vendere ed è la classica situazione in cui passione, voglia di cambiare e gioventù si scontrano con un bel muro di gomma.
Ciao Stefano, seguo quotidianamente il tuo blog e mi sono permesso di lasciare il commento sull’ inter perchè sono anni che dico che il campionato di serie A lo dovrebbero fare in 6 (Milan, Inter, Juve, Roma, Lazio e un’altra a scelta) e sono troppo ink… perchè il Bologna è come sempre sulla soglia del baratro. Discorsi calcistici a parte ho parlato stamattina con un produttore che mi ha relazionato brevemente sulla riunione tenutasi all’Ente Vini dalla commissione tecnica (mi piacerebbe vedere chi sono i membri) per quanto riguarda le menzioni geografiche aggiuntive al Sangiovese di Romagna. Nonostante ci fossero vari produttori, i “tecnici” hanno sentenziato:…. “Assolutamente 10 g/l di zuccheri anche sul Sangiovese di Romagna Riserva con menzione geografica aggiuntiva” motivando il fatto che comunque certi vini molto blasonati (Kurni per dirne uno) hanno tanto zucchero.
Mah!
Cosa serve allora aver fatto ricerche, relazioni tecniche (al sottoscritto è toccato fare quella per la zona Serra), giri per vedere le strade, i crinali, i confini dei comuni, delle province etc., parlare con i produttori (anche quelli che vendono il vino solo in damigiane) per non tralasciare nessuno, se poi si uniformano i vini aggiungendo MCR prima di imbottigliare (cosa che tra l’altro non è ammessa dal disciplinare visto che comunque di arricchimento si tratta e che non ci crede nessuno che i vari cantinoni blocchino la fermentazione appositamente per lasciargli quel “piccolo” residuo zuccherino)?
Cosa ne pensi di questa bella c…ta o pagliacciata che dir si voglia? Non sarebbe meglio alla fine fare come Paolo Babini che fa tutti IGT? Tu tanto vendi il “Calisto” e non il “Sangiovese di Romagna Predappio”
Ciao e a presto.
Gabriele Succi.
caro Gabriele, il fatto che la romagna venda più le singole identità aziendali della doc è una debolezza del nostro territorio. In un momento in cui il mondo torna ai vini classici noi pensiamo di ammorbidire il sangiovese, io penso che sia una pessima idea. A questo proposito ti segnalo l’editoriale di eleonora guerini sul tema disciplinare del nobile di montepulciano…. basterebbe cambiare nel testo nobile con sangiovese di romagna e tutto tornerebbe. A presto, g
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Grazie Stefano per aver pubblicato la mia e-mail; e soprattuttograzie per avermi definito la “gioventù” che si scontra con un muro di gomma; per uno della classe 1967 la gioventù forse era quando i Simple Minds cantavano “…81,82,83,84!” o i Metallica “Hit the lights”.
Comunque ti giro una mail inviatami dall’amico Francesco Bordini di Villa Papiano. In ogni caso adesso ho capito perchè con il vino Romagnolo non arriveremo mai da nessuna parte.
A presto. Gabriele.
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