Claudio e l’ingegnere

L’altro giorno, mentre facevo manovra davanti a casa, il trattore si è bloccato e non si è più mosso. Viene il meccanico guarda e mi dice che si è rotto il levismo della frizione. Bene penso, niente di male lo aggiustiamo e si riparte, una rottura può sempre succedere. Intanto il meccanico che si chiama Claudio, comincia a guardare, a smuovere, a smanettare e inizia a snocciolare una serie di bestemmie che incendiavano l’aria, in pratica il rapporto era una parola e due bestemmie. La cosa naturalmente è proseguita con alti e bassi per tutte le quattro ore necessarie alla riparazione. La causa di tutto questo smoccolare era che il pezzo rotto è in una posizione “quasi” inaccessibile agli umani, “quasi” nel senso che comunque se bestemmi molto alla fine ce la fai. Quello che mi piace dei meccanici è che non si arrendono mai, insomma se l’hanno montato si deve anche poter smontare e riparare. Quello che non mi piace degli ingegneri progettisti meccanici è che pensano e fanno le cose senza considerare che quando si rompono ( e prima o poi succede), Claudio, il meccanico, ci deve mettere le sue preziose mani e da qualche parte devono pure passare.

Pubblicato da Stefano Berti

vignaiolo

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