Avevo fatto il I° trattamento il 1° maggio, probabilmente un po’ in anticipo rispetto ad un eventuale sviluppo della peronospora, il II° trattamento il 23 maggio, sicuramente troppo distaccato rispetto al precedente e adesso il III° l’ho fatto fra l’8 e l’11 giugno in condizioni veramente estreme, nel senso che in collina dove ci sono pendenze anche importanti e terreni argillosi andare in vigna con trattore e atomizzatore poco dopo una pioggia vuol dire rischiare come minimo di rimanere bloccati perché si slitta come sul ghiaccio e se ti va male di spaccare cardano, pompa, fili, tiranti, pali e viti e ti va bene se non ti fai male. Il fatto è che l’avevo programmato per il 4 giugno, dopo l’imbottigliamento del I° lotto di Ravaldo 2007, ma poi è iniziato questo tempo molto inglese per cui praticamente sono stato costretto a farlo, con tutti i rischi del caso, nelle condizioni peggiori, soprattutto perché aspettare ancora significava esporsi troppo a infezioni oidiche e peronosporiche. Un po’ di oidio comunque l’ho già visto, spero di essere riuscito a stopparlo e in ogni caso non bisognerà aspettare troppo per il IV° trattamento anche perché le previsioni mettono ancora acqua…
ma non hai un cingolo su in collina?
comunque bravo
ciao
toni
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il cingolo ce l’ho ma in queste condizioni anche i cingoli si riempiono di terra e diventano dei pattini quasi peggio di quattro ruote. In origine avevo solo un trattore a cingoli poi dieci anni fa ha comprato quello a ruote e da allora uso praticamente solo quello, non sembra ma ha sostanzialmente la stessa stabilità dell’altro e stai un po’ più comodo.
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ciao Stefano,
il Sangiovese è sensibile al diseccamento del r. oppure è solo una mia “sfiga”personale.(per conoscenza i cloni messi sono SG12 t e FEDIT 20 ch su 1103P e il terreno è molto fertile)????ringraziandoti per l’attenzione ti saluto e complimenti sia per il blog e soprattutto for the wine.
Ciao Gian Paolo-Campogalliano-MO
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a mio modestissimo parere il sangiovese non è particolarmente sensibile al disseccamento del rachide e fra l’altro il 1103 P è dato come resistente a questa fisiopatia e però… è anche molto vigoroso. Le cause del problema sono tante e sotto certi aspetti ancora sconosciute però il comune denominatore delle viti colpite è il loro vigore e la loro elevata produttività, quindi azzarderei a dire che nel tuo caso, non sapendo quanta uva gli fai fare, c’è una forte responsabilità sia del portainnesto sia della grande fertilità del terreno.
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Grazie Stefano-azzardo il tu-;il sesto d’impianto è
2.5 x 1 e potata a cordone speronato,indicativamente come resa dai 80 ai 110 circa a secondo di quanto dirado….e sono in “ultra”pianura,purtroppo.grazie ancora e compliments.
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sicuramente il sesto d’impianto creando competizione fra le radici smorzerà un po’ la vigoria e forse un po’ anche il disseccamento però “l’ultra pianura” non aiuta.
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