Quando torni a casa dal Vinitaly tutti quelli che incontri immancabilmente ti domandano come è andata ? A parte i soliti disagi logistici che ormai fanno parte dell’arredamento, la fiera è stata una buona occasione d’incontri, soprattutto abbiamo conosciuto nuovi potenziali clienti di Svizzera, Germania e Austria, poi naturalmente qualche rappresentante italiano e molti appassionati privati consumatori. Hisato, l’importatore giapponese, ha gradito molto il Suppergiù, lo chardonnay che ho imbottigliato una settimana fa, e quindi a scanso di equivoci glielo abbiamo venduto tutto. Se dovessi dare un giudizio in base alla quantità di gente che transitava davanti allo stand dovrei dire che nel padiglione 8 ne è venuta meno rispetto all’edizione precedente ma mi sembra che, escludendo l’Ente Fiera di Verona, questo non sia un gran metodo per valutare la bontà o meno della manifestazione. Come si può immaginare in uno stand collettivo si è costretti a vivere forzatamente a fianco di altri produttori e a parte la Giovanna Madonia con cui già da cinque anni divido la postazione vorrei citare due persone con cui si sono stretti un po’ di più i rapporti: uno è Valerio della Cooperativa Agricola di Mocine ad Asciano in provincia di Siena e l’altro è Antonio della Tenuta dei Sette Cieli a Monteverdi Marittimo in provincia di Pisa, tutti e due persone alla mano, tranquille e simpatiche con cui si è parlato e discusso di tante cose rendendo così più lieve la lunga giornata dell’espositore. Per ultimo voglio ringraziare immensamente la famiglia che durante la permanenza a Verona mi ospita a casa sua citandoli per nome uno ad uno: Alberto, Sara e i piccoli Davide e Andrea.
stai forse dicendo che quel bianco che mi avevi promesso l’hai gia venduto tutto? No vero? 😉
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