Dopo quattro trattamenti con acqua e due con zolfo in polvere la stato delle vigne è buono e le viti godono di ottima salute; i temuti attacchi di oidio sono stati ben contenuti dallo zolfo ed hanno fatto solo qualche danno sporadico che comunque al momento del diradamento cercheremo di eliminare per evitare di tenerci in casa dei possibili focolai di muffa grigia. In questo periodo, come purtroppo ormai d’abitudine, assistiamo impotenti al disseccamento improvviso di alcune viti a causa del mal dell’esca. Non abbiamo fatto il trattamento contro la seconda generazione della tignola perchè nelle trappole sessuali abbiamo sempre catturato poco, 2 o 3 farfalle ogni tre giorni, e neanche il trattamento anti botrite in pre-chiusura grappolo, riservandoci la possibilità di farlo più avanti se la stagione lo renderà opportuno. Anche le viti nuove piantate quest’inverno stano andando bene, le stiamo legando ai tutori a mano a mano che crescono e molte sono già arrivate al I° filo. L’unica cosa che al momento un po’ mi turba è l’aver visto su qualche tralcio i primi segni di lignificazione il che francamente mi sembra il dato di un anticipo veramente esagerato, non sia mai che ci tocca vendemmiare il Sangiovese dopo ferragosto.
Scusa l’ardire, ma un disseccamento così repentino e improvviso non potrebbe essere piutosto un’apoplessia da Armillaria?
Luk
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ai posteri l’ardua sentenza
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