Giornate piene e intense quele appena trascorse. Ai primi di maggio abbiamo imbottigliato una metà del Ravaldo 2006 con l’impianto mobile d’imbottigliamento e naturalmente abbiamo beccato uno dei pochi giorni di pioggia di questo periodo. In vigna, già da un po’ di tempo, stiamo facendo la scacchiatura dei germogli del tronco e la palizzatura dei tralci che grazie al caldo e alla buona disponibilità di acqua si stanno allungando alla velocità della luce. Ho fatto anche il primo trattamento anticrittogamico in forte ritardo rispetto ad alcuni miei colleghi che ne hanno già fatto almeno due e che mi dicono che mi prenderò sicuramente un po’ di peronospora, vedremo in seguito chi aveva ragione. Lunedì poi sono stato a Milano, viaggio in treno con la Tremonti Tour, per questa degustazione organizzata dalla rivista Civiltà del bere e dall’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna: tanta gente, tanti incontri e tante chiacchere soprattutto con privati e appassionati bevitori ma siamo tornati a casa senza neanche un biglietto da visita (ma neanche mezzo), quindi o che a Milano non usano o, come è molto più probabile, enotecari e ristoratori ci hanno snobbato.
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hai fatto i trattamenti prima o dopo la pioggia?
E quanto prima (o dopo)?
Rameici o sistemici?
Luk
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tre giorni dopo la pioggia con sistemici nelle zone più a rischio e con rameici nelle altre.
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Ciao Stefano, come va?
Direi che il titolo del post è davvero azzeccato!!! 😉
Qui da noi dalle segnalazioni del servizio fitosanitario provinciale il rischio peronospora è stato praticamente zero fino a fine aprile, anche se pure noi per non sapere nè leggere nè scrivere un intervento lo abbiamo fatto, poi stanno seguendo gli altri con la tempistica usuale. Sommatorie termiche avvanti di circa 12 giorni e prime fioriture! Le massime sono previste in forte calo, staremo a vedere…
A presto!
Mirco
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Scopro ora questo blog, quindi innanzi tutto complimenti, perchè è sempre un piacere poter avere un contatto diretto con un produttore di vino. Poi vorrei fare una domanda, ieri ho sentito il Calisto 2004 e l’ho trovato amarissimo e molto segnato dal legno, bottiglia sfigata, momento no del vino o io non l’ho capito?
saluti
Solarolo
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