Giovedì sera ci siamo ritrovati a Cesena, a casa di Fiorenzo Valbonesi, architetto e progettista di cantine e non solo, per una cena fra amici e per assaggiare un po’ di vini. Ognuno ha portato una bottiglia che è stata bevuta alla cieca e questo è l’elenco dei vini con qualche commento espresso da alcuni partecipanti alla serata.
- Azienda Agricola Calonga, Sangiovese di Romagna DOC Superiore Riserva Michelangiolo 2000. Quello che si dice un sangiovese con le palle ancora nel pieno della sua forza.
- Castello di Ama L’Apparita 1998. Un merlot bello pieno, con una nota balsamica che sembrava una Fischermann, che “forse” non vale i cento euro che costa.
- Azienda Agricola Castelluccio, IGT Sangiovese Ronco dei Ciliegi 2000. All’inizio qualcuno l’aveva preso per uno syrah, comunque è uscito benissimo, molto piacevole.
- Arnaldo Caprai, Sagrantino di Montefalco DOCG 25 anni 2003. Il più gettonato per un ipotetico primo posto. L’unico difetto la gioventù.
- Firriato Sicilia Rosso Harmonium 2003. Un nero d’avola fra i migliori con le classiche cicciosità ovunque che lo fanno il vino classico per i tre bicchieri.
- Oneus 2004 un malbec argentino di cui non ricordo il nome dell’azienda.
- Palacio de Otazu, Spagna, Navarra, Altar 2004. Un taglio 80% cabernet sauvignon e 20% merlot. Insieme all’argentino è il vino che ha meno impressionato probabilmente per l’origine provinciale e l’ignoranza enologica dei partecipanti alla serata.
Alla fine i vari cru di nocino prodotti da Fiorenzo hanno spazzato via tutto lasciando solo queste vaghe impressioni.
Posso solo confermare l’alto spessore dei vini di Calonga e la bravura, e se posso dire l’umiltà e la bravura di Maurizio Baravelli, vero vigneron, non per moda.
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