Iniziamo coi trucioli

Arieggiamento, trattamenti termici, centrifugazione e filtrazione, utilizzo di anidride carbonica, utilizzo di lieviti per vinificazione, aggiunte di fosfato bibasico o di solfato di ammonio, aggiunta di solfito di ammonio, aggiunta di dicloridrato di tiamina, utilizzo di anidride solforosa (in varie forme), chiarificazione con colla di pesce, caseina o caseinato di potassio, ovoalbumina e/o lattalbumina, bentonite, diossido di silicio, tannino, enzimi pectolitici, preparato di betaglucanasi, utilizzo di acido sorbico, acido tartarico, tartrato neutro di potassio, bicarbonato di potassio, carbonato di calcio, tartrato di calcio, preparati di scorze di lieviti, polivinilpolipirrolidone, batteri lattici, aggiunta di lisozima, acido citrico, acido L-ascorbico, tannino, utilizzo di gomma arabica.

Per chi non lo sapesse  queste sono solo alcune delle pratiche e dei trattamenti enologici autorizzati dalla Comunità Europea.

Detto ciò, siamo sicuri che i trucioli di cui tanto si è discusso siano il Problema?

Dall’editoriale di Alessandro Masnaghetti sul n°8 di Enogea.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: