Bollitaly 2012

Quest’anno al Vinitaly soprattutto martedì e mercoledì c’è stata meno ressa e quindi ho avuto modo di andare in giro ad assaggiare qualche vino. Ecco quelli che più mi hanno colpito:

Un Pergole Torte 2002 metodo Charmat stupendo, scarico nel colore, stilizzato nel frutto e scolpito da un’acidità tesa ma non volgare. Si beve con gioia.

Un Amarone Allegrini 2007 Satèn espressivo, preciso, vitale, strizza l’occhio alla Champagne, dovrà smaltire un po’ di rovere fresco ma per il resto tutto funziona, un Satèn di invidiabile perfezione formale. (Sboccatura 2011)

Un Barolo Bartolo Mascarello 2007 Extra Brut Rosé Cuvée Pas Dosé Alè: un esempio abbagliante di come la tecnica riesca ad amplificare e non mortificare la personalità di un metodo classico. Frutto maturo e carnoso con agrumi, florealità e spezie, una carbonica raffinata con un allungo scattante di ottima naturalezza ed apertura. Il Pinot Nero c’è e si sente.

Un Etna Rosso 2006 di Caciorgna Fermentazione Ancestrale Viscerale: all’inizio un po’ tratteggiato poi si fa più ampio con cipria, rose, bucce d’arancia e misurate sensazioni balsamiche. La sua struttura tenera ma ricca di sfumature, si nutre della raffinatezza tannica, della graffiante acidità e del respiro lungo che pretendi da un Nerello di razza. Un perlage straordinario segno di una grande cura nel lavoro fatto in bottiglia.

Poi una vera rarità, un Lambrusco Chinato Spumante Metodo Classico Non Millesimato ma neanche Centesimato Rinaldini-Moro 1995: trasmette il carattere austero del cru filtrandolo però attraverso la maturazione dell’annata con un bellissimo equilibrio tra compattezza, forza e calore. Profumi ben definiti anche se già virati sui toni del tabacco, del catrame e dei funghi. Godibilissimo già dal prossimo autunno.

Per ultimo vorrei segnalare più che un vino un’etichetta: S’INDORA. Ecco se vedete in giro una bottiglia con questa etichetta non fate gli eroi e non accostatevi, non lasciatevi tentare dai suoi colori accattivanti e suadenti, non è come credete. Questo vino è un dizionario dei difetti: è un Toscana Rosso IGT, è prodotto dall’azienda agricola Mocine, viene dalla zona delle Crete Senesi, è un Foglia Tonda in purezza affinato in barrique per 24 mesi,  è prodotto solo nelle annate migliori, e fin qui son cose che si sopportano, ma il suo problema più evidente è che non ha bolle.

Pubblicato da Stefano Berti

vignaiolo

Unisciti alla discussione

5 commenti

  1. Eh si Stefano ….la CO2 colpisce anche te!!!Secondo me un tratto costante di questi splendidi vini da te descritti è la naturalità e non filtrabilità che si evince- e non eperde- dall’uso del lievito “madre”.Sperando in una non perfetta espressione olfattiva;troppo puliti i vini non vanno più!

    "Mi piace"

  2. Scusatemi vorrei aggiungere una dicitura oltre la data di sboccatura , la data di sboccata ,in obbligo con questi vini così territoriali e rurali visto la feccia -aggiunta in bottiglia dopo la sboccata apres le bevage- presente naturalmente prodotta dal vignaiolo.
    Nella mia prossima etichetta verra introdotta la dicitura JTIS.Je te ……salop-io non l’ho studiato il francese ma di parola è così.
    Ora vado a fare la malo-lattica per abassarmi l’acidità post vinitaly.
    Maestro se puoi guarda la mia intervista su Linea verde di antenna 1 , da domani su youtube, poi mi dirai le sensazioni.GP

    "Mi piace"

Lascia un commento