Il peso delle guide

Mi è capitato di leggere, con molto ritardo rispetto alla sua pubblicazione, una ricerca di Unicab-Axiter presentata al Vinitaly 2011 col contributo di Verona Fiere ,in cui si parla dell’impatto della crisi sul vino italiano. Fra le varie tabelle presentate ce n’è una in cui si evidenziano le caratteristiche di un vino per avere successo:

  1. Territorio d’origine                        79 %
  2. Qualità intrinseca                          63 %
  3. Forza del brand                              53 %
  4. Prezzo competitivo                        47 %
  5. Rete commerciale                          37 %
  6. Tam-Tam dei foodies                   26 %
  7. Stampa e giornali di settore       26 %
  8. Blog e siti internet                         16 %
  9. Partecipazione alle fiere              11 %
  10. Sommelier                                       11 %
  11. Stampa e tv generaliste                 0%
  12. Guide                                                 0 %

Pubblicato da Stefano Berti

vignaiolo

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15 commenti

  1. Mah, non riesco a convincermi. Hai idea di come abbiano raccolto i dati? Voglio dire, zero per cento alle guide mi pare una cosa del tutto improbabile. E te lo dice un guidaiolo scarsissimo. Tu che ne pensi di quel 0%?

    Poi altri elementi dell’elenco mi sembrano strani. Cos’è il “Tam-Tam dei foodies ” e in cosa si differenzia da “Blog e siti internet “?

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  2. Non sono riuscito a trovare molto di più su questa indagine, so solo che c’erano due panel e quello che ha risposto a questa domanda era un ” qualificato gruppo di opinion leader del settore” mentre l’altro era fatto da consumatori. Tutto questo ovviamente getta una lunghissima ombra sulla scientificità della ricerca ma d’altra parte nessuno è perfetto e chi siamo noi per dubitare della buona fede della Unicab-Axiter ?
    Quello 0% effettivamente sembra pochino ma comunque l’impressione è che sulle guide ce la cantiamo e ce la suoniamo molto fra addetti al settore e il resto dell’umanità va dove vuole infischiandosene abbastanza.

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  3. Questo elenco mi trova d’accordo in linea di principio, ma non di metodo: in effetti, così come è stato trasmesso, significa poco o nulla. Piuttosto, mi ricorda una barzelletta, quella dei metereologi americani che dichiarano che “domani, ci sono 70 probabilità su 100 che piova”. Alla domanda “come fate a dare queste percentuali?”, uno dei metereologi ha risposto: “Oh, semplice. In ufficio siamo in 10, e se sette di noi dicono che dai loro doloretti reumatici/calli/ sensazioni negative, presumono che pioverà entro le prossime 24, ecco fatta la previsione”.
    🙂
    L.

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  4. Ohhhh, finalmente qualche “Intravinista”!
    Direi dal mio punto di vista che se il 79 % delle volte quello che influisce per il successo di un vino è il territorio, in Romagna partiamo con la retromarcia…
    O no?

    😯 😯

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  5. In linea di massima, gli ordini di grandezza mi sembrano molto corretti nella loro disposizione nel senso che zero alle guide è poco ma ultima posizione può andar bene. Anch’io non capisco la differenza tra tam tam dei foodies e siti/blog.

    Ciao, Fil.

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  6. Maestro ….domanda ,ma se le guide non contano un …..o perchè ci ostiniamo a mandargli i campioni? Ego personale del produttore? Mah..
    Tornando topa/topic misembrano più o meno giuste le caratteristiche, anche se per il mio modesto parere blog e siti li metterei almeno due posti in su.Più persone leggono della tua azienda e più persone possono comprare il tuo vino.
    Ultima considerazione ;è terribilmente vero se vieni da un territorio come il mio “Lambrusco Land” è dura farti ascoltare,diciamo che devi investire più tempo ,poi quando assaggiamo e riscontrano la qualità- se c’è :)-del prodotto poi ti ascoltano….insomma partono sempre con il freno a mano tirato e la zavorra in tasca.Ats salut ca piov GP

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  7. I foodies sono i gemelli dei wineies. L’ultima volta si sono visti al festival dei gemelli di Rimini qualche anno fa. Si piazzarono al quarto posto. Per la cronaca, primi furono gli italiani Nitro e Glicerina ma al momento del tradizionale abbraccio celebrativo ci fù un gran botto. Seconde arrivarono le sorelle Della e Morta ma furono mandate via subito perchè considerata poco territoriali. E infine sul terzo gradino si videro i gemelli Poltiglia e Bordolese, ma piovve e così… Premio speciale della giura alla nota coppia Pira e Zina, due temibili sorelle che compaiono sulla scena quando meno te l’aspetti. Spero di aver contribuito a far più confusione. Per quanto poi riguarda il peso delle guide, contesto decisamente la ricerca. Evidentemente i ricercatori, non solo non hanno mai dato una mano al Vinitaly a trasportarle dal camioncino allo stand, ma nemmeno hanno aiutato nelle consegne alle librerie remainders una volta scadute. Il chè accade esattamente due gg. dopo la pubblicazione. Allora mi chiedo: con quale criterio sti fancazzisti valutano il peso delle guide? Io mi ci sono rotto la schiena….a portarle su e giù.

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  8. Azz, mi accorgo solo ora del peso dei sommelier. sapete se il valore è riferito al peso lordo o alla sola tara?

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  9. Si,ma quell’anno non si classificarono perchè non riuscirono a salire sul palco per farsi vedere dai giudici; a Sara gli si bloccò una giuntura.

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  10. Se mai avessi bevuto qualcosa, siete voi i responsabili. Da 45gg,12ore e 27 minuti non bevo altro che vini romagnoli,o presunti tali, salvo una piccola parentesi, in loco, con vini toscani, o presunti tali. Cosa vuoi che ti dica, l’età avanza e il deja-vù si somma al zà-fàt e alla fine della giornata non mi resta che cazzeggiare su argomenti seri. E te,che fai copi, il kenray-mode? A proposito, donde stà?

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  11. Ehilà Giovanni!
    Ecchittelofafare di bere tutta l’opera omnia del vino romagnolo in commercio quest’anno (e forse anche per il prossimo :twisted:)?
    Vedi che poi ti dà fastidio?!
    No, non copio il Kenray mode, il buon Ken avrebbe scritto così:
    KENRAY MODE ON
    Solaroli, ringrazia che hai bevuto tutto il vino Romagnolo, che almeno lì di Lambrusco non ne trovi.
    Certo che anche fare la fatica di sorbirsi tutte quelle ciofeche che fanno in Romagna volendo imitare i Toscani, è dura anche quella.
    Comunque sempre meglio che bere champagne da enofighetto somaro; i francesi sono tutti dei pipponi, avessero loro il parmigiano reggiano, se lo farebbero pagare 100 €/kg.
    Voi siete un branco di pecore che continuate a foraggiarli comprando quella broda con le bolle che spacciano per vino buono.
    Intanto io mi sono bevuto l’Ogeaner 2009 di Kobler….lo facessero i galletti francesi!
    Somari.
    KENRAY MODE OFF

    PS
    Forse bisogna andare a “Chi l’ha visto” per ritrovarlo….non ne ho più notizia…..
    Falso, devo andare con lui da un artigiano che fa insaccati vicino a Parma 🙂

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  12. è ri-comparso in forma di anonimo.
    pss! prendimi unpaio di salami felino lardello gigantesco please.

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